Oggi, guardando la pagina del Facebook del amico Vittorio Crapella, mi sono imbattuta con una canzone popolare che me ha ricordato i giorni in cui sono stata lì a Palu e Caiolo; la terra natale di mio padre.
Sono stati momenti di vacanze, gioia, tranquillità e tante emozioni perché ho conosciuto luoghi e tantti persone della sua giovinezza. 

Oggi se ne sono andati quasi tutti ma i ricordi sono rimasti nel cuore.
É stato cosi que é venuto da me la ricordazione del mio papa. A lui piaceva cantare, ma non aveva la cosiddetta voce “accordata”. Da noi si dice “afinada”.
Eppure gli piaceva cantare! Proprio come io. 

Lui me ha insegnato molte canzoni popolari e di Guerra. Anche se sono canzone avversari . E cosi ho imparato: il l'inno dell'Internazionale, la Giovenezza, l'Hino di Mamelli, Bella Ciao, Il Capitano della Companhia, Mazzolin di Fiore, Inni Repubblicani, Monarchici, D'amore, di Gioia, Guerra, di Scherzo, di Dolore e tanti, tanti altri...
Canzoni che hanno scosso, incoraggiato e guarito l'anima di tantti persona e lui no faceva distinzioni politiche, ma sicuro que spiegava nel contesto del tempo, la storia e gli scontri.
Erano canzoni diversi, senza fare il conto del noto "politico" perché secondo lui, alla fine, hanno sbagliatte tutti, tutti hanno fatto diversi errori!
Questo lo dico io adesso, a tanti anni dalla sua morte. Questi sono i miei ricordi ma forse non è quello che ti direbbe lui adesso... Non lo so. Ma è così che lo ricordo. Un uomo generoso,onorato, lavoratore, onesto, corretto. Ammirato da tutti i suoi amici e che vedevano in lui un esempio di vita. E chesto lo posso dire con certezza perché sono state innumerevoli le segnalazioni di amici, compagni, dipendenti, clienti e familiari chi hanno detto chesto .
Ma dai... Non è particularmente questo che voglio farti sapere con questo testo.
La pagina di Crapella mi ha fatto ricordare dei miei zii Romeo e Pierina, che, ormai anziani, mi hanno accolto con grande affetto. Mi hanno portato a vedere tantti case di Caiolo, Palu, Sondrio e amici.
In uno di quei giorni, il mio zio confessò che fin da giovane lui scriveva un diario. Che tutti i fatti della sua vita erano in questo diario e che questo diario: "sarà tuo quando me ne andrò. Ti sarà inviato".
Che nel diario ci saranno resoconti dei giorni trascorsi con loro e le emozioni che loro due hanno provato. E di piu, nel diario sarebbe quasi tutta la sua vita. I suoi pensieri e tutto ciò che ha vissuto durante e dopo la guerra.
Mio zio è morto ha tantissimi anni e non ho mai più sentito parlare di questo diario, non l'ho ricevuto né ho mai saputo cosa ne fosse stato.
Io sono una ricercatora di “Historia Popular”. Storie che a volte, non raccontano tutta la verità, solo parti di essa, racconti magici, miti. Oppure quei racconti della tradizione di un luogo, della famiglia. ( Non conosco la parola giusta in italiano ma da questa parte se dice così: História e Estória. La parola che inizia con "H" è la storia cronologica, vera, e quella che inizia con la lettera "E" è una storia inventata e con traci mitici).
Comunque...Mi piacciono la Storia, le Storie e la Cultura Popolare. E cosi, avolte penso al Diario di mio zio.Un diario che è andato perduto, che non ho mai ricevuto. Cosa ci sarebbe dentro? Quali storie conteneva questo diario?
Il poco che so di lui è che entrò nell'esercito con 18 anni e vi rimase per 10 anni. Inizialmente andò ad arruolarsi nell'esercito regolare, ma scoppiò la seconda guerra mondiale e ha dovutto restare.
Quindi sono passati 10 anni. Da quello che ricordo, ha trascorso 10 anni nella “nell'ex Cecoslovacchia” finché si è ferito ad un polmone, è finito in ospedale e poi lo hanno mandato in pensione.
Quante storie devono essere state scritte in questo Diario?
Per i ricercatori, questo diario può essere di grande aiuto per raccontare un pezzettino di quel triste periodo...
Hai sentito parlare di questo diario? Forse un Diario simile? Quante altre ce ne saranno che potrebbero essere nei cassetti, in fondo a un baule, perso in un seminterrato o in una soffitta, nascosto?
Sono storie che aspettano di essere raccontate... Ci devono essere delle storie che qualcuno ha voluto raccontare per non essere dimenticato...
(Scusate gli errori, sono brasiliana e anche se ho imparato l'italiano ancor prima del "portoghese /brasiliano", la mancanza di pratica mi fa fare sbaglie).
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